21 luglio 2019. THE END
Fine del viaggio. Non so perché l’ho voluto fare. Ne avevo bisogno, ma non ancora adesso non so a quale bisogno esso abbia dato una risposta.
Cosa mi resta.
La bellezza dell’incontro con i ragazzi italiani che qui danno il meglio di se stessi, che non sono da meno rispetto a chiunque e danno dell’Italia un’immagine che in madrepatria non sappiamo coltivare.
L’incontro con il popolo di New York, gentile e fragile.
La comunità cristiana, quasi tutta ispanica, allegra e drammatica.
L’arte, la cultura, la musica. I locali notturni, i musei, le gallerie, innumerevoli dalla 23th alla 27th, con un solo italiano, Luigi Ontani.
E io, testardo a venire qui da solo. A 56 anni. A fare un bilancio senza aver messo alcun peso sul piatto. Il significato di questo mio viaggio non l’ho capito, ma sento dentro, nel profondo, che la mia anima l’ha capito, ed è pronta a farne tesoro. Meno male che l’anima ha i suoi segreti, altrimenti spiattelleremmo anche questi.